Il moodboard delle Fashion Week FW23

Con la Paris Fashion Week si conclude un mese dedicato alle collezioni FW23, una stagione strana, durante la quale i designer hanno portato in passerella più mood che reference precise, con qualche eccezione, come Blumarine che ha scelto di reinterpretare il cult del 1999 The Messenger: The Story of Joan of Arc con Milla Jovovich o Chloé che ha trasformato in abiti i dipinti di Artemisia Gentileschi. Rodarte ha presentato una favola goth, con una serie di outfit favolosi, in bilico tra Morticia Addams, Sogno di una di mezza estate e Siouxsie Sioux; mentre Coperni ha unito tradizione classica e futuro distopico, rileggendo Il lupo e l’agnello di Jean de la Fontaine con i rivoluzionari robot di Boston Dynamics. Da Paco Rabanne gli anni ’60 hanno incontrato il surrealismo di Salvador Dalì; Gucci e Collina Strada hanno fatto un omaggio al lavoro di Matthew Barney e Moschino ha rievocato il mix tra aristocrazia e punk della principessa Gloria Thurn und Taxis. Per la sfilata di debutto come direttore creativo di Ann Demeulemeester, Ludovic de Saint-Sernin ha scelto di andare sul sicuro, riproponendo gli elementi chiave del brand. Miu Miu ha chiuso un mese dedicato alla moda, rielaborando il concetto di donna che lavora con il suo mix inconfondibile di ugly e sensualità intellettuale, portando in passerella un ibrido strano e affascinate tra Frazzled Englishwoman, Edie Sedgwick e Daria Morgendorffer.