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Stevie Nicks: l’icona di musica e stile che ha ispirato Daisy Jones

Chi c'è dietro a Daisy Jones? Analizziamo lo stile della leggendaria Stevie

Stevie Nicks: l’icona di musica e stile che ha ispirato Daisy Jones Chi c'è dietro a Daisy Jones? Analizziamo lo stile della leggendaria Stevie

Se in questi giorni siete fermi in un loop legato alla serie tv di Amazon Prime “Daisy Jones & The Six” e soprattutto alla complicata e magnetica protagonista interpretata da Riley Keough – nipote della leggenda del rock 'n' roll Elvis Presley – non preoccupatevi: siete in buona compagnia. L’omonimo romanzo dal quale è tratta la miniserie statunitense è nato nel 2019 dalla mente di Taylor Jenkins Reid, che si è ispirata alle vicende di una delle rock band più famose di tutti i tempi: i Fleetwood Mac. Stevie Nicks, pseudonimo di Sephanie, è salita alla ribalta nella seconda metà degli anni ’70 come una dei tre cantautori della band che in quel periodo era rimasta a corto di un chitarrista. Lindsey Buckingham, preso in considerazione per il posto, pose come condizione quella di volere anche la sua compagna, ovvero Stevie, all’interno del gruppo. Nel 1975 la band fece uscire l’eponimo Fleetwood Mac ottenendo un successo clamoroso, contenente i singoli più conosciuti come “Rhiannon” e “Say You Love Me”, due anni dopo fu invece il turno di “Rumors”, l’album che consolidò definitivamente la loro reputazione: il resto è storia.

Per quanto riguarda la travagliata vita sentimentale della rockstar, all'inizio del 1976, quando i componenti stavano lavorando a Rumors, fu qui che Nicks e Buckingham decisero di dire addio alla loro relazione amorosa, ma non a quella sul palco, il che rese ancora più difficile per Buckingham la decisione di incidere "Dreams" poiché diretta a lui e alla loro separazione. Ma Lindsey non fu l’unico membro della band con cui Stevie ebbe una relazione, infatti per un periodo lei e uno dei fondatori iniziali del gruppo furono amanti. Nicks disse che fu parte di un periodo tumultuoso, in cui teneva un grammo di cocaina nella scarpa ovunque andasse, ma poiché prenderlo avrebbe aumentato la sua ansia, lo avrebbe poi seguito con il brandy. Gli effetti di questa odissea personale portarono alla sua relazione con il compagno di band Mick Fleetwood, che però non giovava né ai due componenti coinvolti, né ai restanti.

Nell'ultima puntata della serie Daisy Jones & The Six si assiste a un'esibizione, la cui equivalente nella vita reale esiste davvero, ed è meglio della finzione. Infatti, la scena non è altro che ispirata a una performance rimasta nella storia della musica, dove Nicks e Buckingham, ormai non più legati sentimentalmente da più di vent’anni, sembrano dirsi tutto quello che è rimasto tacito con sguardi carichi di tensione emotiva, messaggi poco in codice l’uno per l’altra attraverso “Silver Springs”. Stevie Nicks, nel 1981, visto il successo, intraprende una carriera parallela da solista con l’album Bella Donna. Un'espressione perfettamente in linea con la sua attitude che omaggia sia la femminilità che un riferimento di medicina naturale: l’omonima pianta è usata come cura di bellezza, le cui bacche sono però mortali se ingerite.

Stevie Nicks è stata nominata “regina in carica del rock” dalla rivista Rolling Stone nel 1981 grazie ai suoi testi poetici e alla voce estremamente evocativa, che nei live sprigiona tutto il suo potere. L’allure mistico che la circonda è dovuto al fatto che sia i suoi testi che le sue movenze sul palco ricordano riferimenti non troppo velati al mondo della stregoneria; le esibizioni live che possiamo trovare su YouTube sono così ipnotiche e seduttive che potremmo definirle un rituale rock. La sua chioma spettinata e bionda rifletteva le luci del palcoscenico come la luna al crepuscolo riflette le “sorelle della notte” intente nelle loro pratiche. “She is like a cat in the dark, and then she is the darkness, she rules her life like a fine skylark, and when the sky is starless” cita il testo del singolo Rhiannon. Il processo di scrittura di Nicks era estremamente olistico e coinvolgente, quel giorno aprì un libro abbandonato sul divano, si trattava di Triad di Mary Leader, in cui si parlava di una ragazza posseduta da uno spirito che corrispondeva al nome di Rhiannon, una dea celtica.

La sua ascesa nel mondo del rock, presidiato soprattutto da uomini, non è stata semplice e senza dubbio la parte più difficile fu l’essere presa sul serio mantenendo il suo stile hyper-feminine per gli standard degli anni ’70. Dopo il successo commerciale dell'album del 1975, Nicks iniziò a lavorare con la stylist Margi Kent per sviluppare il suo iconico abbigliamento da palcoscenico. Staple pieces: le indimenticabili gonne lunghe, stivali con plateau e numerosi scialle da collezione. Questa decisione di mantenere la sua immagine divinamente femminile in gonna e tacchi non è stata una decisione facile osservando la scena musicale rock misogina in cui stava entrando, dove il trattamento per le donne nello spettacolo era essere trattate più come delle groupies che come uno dei frontman della band.

Il suo stile, poi ripreso in parte da cantautrici come Florence Welch o Taylor Swift, specialmente nell’ultimo tour, era un mix tra una sintesi bohemien e hippie, senza tralasciare l’eleganza dei lustrini e della seta di numerosi look. I kimoni indossati durante le esibizioni la trasformavano in un angelo dalla voce sublime ma a tratti graffiante, le ampie maniche ricordavano ali e le sue mani danzanti accompagnate dagli scialli, una carezza. L’evoluzione del suo stile si accompagna piano piano al suo affermarsi nell’industria. Partendo dai primi cenni musicali, dove i look erano più grintosi e se vogliamo “maschili”, con pelle, lacci e pantaloni a zampa, fino alla luce della ribalta, dove esibizione dopo esibizione il suo gusto nel vestire si avvicina sempre di più ad un ibrido tra etereo e svolazzante, una volta sicura di potersi permettere diversi azzardi modaioli.

A causa dei suoi numerosi costumi neri e dei suoi balli quasi tribali, la voce che riconduce Stevie ad un ambiente di stregoneria non è mai stata messa a tacere definitivamente, seppure lei ne prenda le distanze in più occasioni, ma uno sguardo più approfondito al suo guardaroba ha sempre mostrato rossi intensi e velluti prugna con scialli sfrangiati e intricati lavori di perline, insieme a pizzo bianco e chiffon, oggi potremmo considerarla la regina del trend del layering. Ci sarebbe da dire che queste insinuazioni siano state il pretesto perfetto per il suo ruolo in American Horror Story Coven, ebbene sì, la cantautrice interpreta se stessa – oltre al ruolo di Strega Bianca – insieme a Jessica Lange e Lily Rabe. Tuttavia, la maggior parte del tempo sullo schermo di Nicks la coinvolge nell'esecuzione di vari brani sia della band che della sua carriera da solista.

@delaney.engles I love silver springs 1997 with everything in me #fleetwoodmac #stevienicks #silversprings original sound - Jimmy

Ad oggi, 75enne e dopo essersi disintossicata dalla dipendenza da cocaina - “All of us were drug addicts, but there was a point where I was the worst drug addict,” citandola “I was a girl, I was fragile, and I was doing a lot of coke.” - Stevie Nicks rimane una leggenda e continua ad essere un esempio non solo per i suoi colleghi performers, ma anche per libri e serie tv che, come lei, conquistano tutti. Anche dopo 50 anni.