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Chanel ha nominato il primo responsabile per la diversità e l'inclusione

Dopo la morte di Karl Lagerfeld, la Maison sta apportando sostanziali modifiche al suo modus operandi

Chanel ha nominato il primo responsabile per la diversità e l'inclusione Dopo la morte di Karl Lagerfeld, la Maison sta apportando sostanziali modifiche al suo modus operandi

Nell'ultimo anno, il tema della diversità è stato uno degli argomenti più discussi all'interno dell'industria della moda. Molti brand sono stati duramente criticati sia per la mancanza di diversità durante le sfilate e le campagne pubblicitarie, sia per l'insensibilità e l'ignoranza dimostrate verso determinate minoranze etniche. Ogni Maison coinvolta in questo tipo di scandali si è trovata a fare i conti con consumatori offesi e innervositi, per cui trovare soluzioni efficaci e costruttive, che mostrassero pentimento e rimorso, è diventato fondamentale. 

Lo scorso marzo, Gucci ha annunciato l'implementazione di un'iniziativa sulla diversità razziale diretta da Dapper Dan in seguito alle polemiche suscitate da un pullover che per molti sembrava un riferimento al blackface; Prada ha dato vita ad un team di consulenza per la diversità e l'inclusione co-presieduto dalla regista Ava DuVernay e dall'artista Theaster Gates, dopo lo scandalo dei portachiavi acnh'essi accusati di ricordare il blackface; Dolce&Gabbana hanno subito gravi perdite finanziarie dopo l'ormai famigerata campagna con protagonista una modella cinesi e i seguenti commenti razzisti e ignoranti da parte dello stesso Stefano Gabbana. 

L'ultima Maison a lanciare un'iniziativa su questa linea è Chanel, che questa mattina ha annunciato a BOF l'istituzione della posizione di Capo della Diversità & Inclusione che sarà assunta da Fiona Pargeter. Si tratta di un ruolo completamente nuovo per la casa di moda francese, che verrà affidato a Pargeter, già responsabile della diversità e dell'inclusione per la banca svizzera UBS in Europa, Medio Oriente e Africa.

Se si da uno sguardo alla storia delle passerelle di Chanel, il tema della diversità è stato affrontato con esiti piuttosto irregolari. La sfilata Haute Couture dell'autunno 2018 aveva fatto storia grazie ad Adut Akech, seconda sposa di colore nella storia di Chanel; mentre altre stagioni - come la FW17 - su oltre 95 look erano presenti solo 4/5 modelle di colore. Ciò significa che la diversità non è mai stato un tema particolarmente problematico per la Maison, ma neanche una priorità. 

E' innegabile però che nell'ultimo anno c'è stato un cambiamento sostanziale nella direzione del brand, in seguito alla morte di Karl Lagerfeld, la cui eredità è stata raccolta da Virginie Viard, come direttore artistico, e da Eric Pfrunder, come responsabile dell'immagine della Maison. 

Il concetto di diversità nella moda è semplice: se si cerca di vendere ad ogni tipo di persona, ogni tipo di persona dovrebbe essere rappresentata. La presenza di Chanel all'interno delle comunità nere e asiatiche è iconica fin dai primi anni Duemila. Con i due nuovi direttori sicuramente vedremo un certo grado di cambiamento nella visione e nella rappresentazione del marchio, e forse l'aggiunta di Fiona Pargeter potrebbe offrire un focus più prioritario e completo verso le minoranze.