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Supreme Italia - Il Tribunale di Milano chiude la controversia legale in favore di Supreme NY

La questione sembra aver finalmente trovato una degna conclusione nella speranza di mettere un definitivo punto alla questione del "legit fake"

Supreme Italia - Il Tribunale di Milano chiude la controversia legale in favore di Supreme NY La questione sembra aver finalmente trovato una degna conclusione nella speranza di mettere un definitivo punto alla questione del legit fake

Dopo mesi e mesi di rumors e attesa sull'esito della controversia legale tra Supreme New York e la sua controparte italiana - definita Supreme Italia - finalmente sembra si sia giunti ad una conclusione.

La sezione specializzata in materiale d'impresa del tribunale di Milano ha difatti respinto il reclamo del marchio italiano contro l'ordinanza cautelare che gli imponeva il ritiro in toto della merce prodotta e l'immediata cessazione dell'attività parassitaria ai danni del brand Supreme New York.

E non è tutto. Risulta che l'originale Supreme New York fosse infatti marchio già registrato in Italia nell'ottobre 2015, prima che la società titolare dei marchi Supreme Kids, Supreme Italia e Supreme iniziasse non solo la distribuzione dei prodotti contraffatti ma procedesse alla registrazione dei marchi in questione.

Il Tribunale di Milano afferma inoltre che l'originale Supreme fosse già celebre in Italia e che le sue modalità di distribuzione, su canali altamente selezionati e sullo store online supremenewyork.com, fossero ben note e ampiamente utilizzate sul territorio italiano -  senza contare le numerose collaborazioni e anche pubblicazioni sul territorio relative la distintiva storia commerciale del brand, dimostrandone ulteriormente l'alta conoscibilità.

Alla luce delle prove portate e della documentazione mostrata, il Tribunale di Milano non solo respinge l'istanza della società proprietaria del marchio Supreme Italia ma conferma in definitiva la sussistenza di contraffazione e concorrenza sleale parassitaria, "sviamento della clientela, annacquamento del marchio e compromissione dell'immagine commerciale" ai danni del marchio statunitense, aggravati da "un'apparente espansione delle attività illecite".

La questione sembra aver finalmente trovato un degno epilogo, nella speranza che il fenomeno del "legit fake" sia finalmente stato sconfitto del tutto.

Tutto quello che dovreste sapere su Supreme Italia, qui.

Aggiornamenti:
Dopo la vittoria di IBF in Spagna contro l’americana Chapter4, sancita dall’ufficio marchi e brevetti spagnolo con decisione del 7 dicembre u.s., e a seguito dei numerosi dissequestri in Italia (tribunali di Trani e Vicenza), la società inglese International Brand Firm annuncia la propria volontà a continuare e ad andare avanti nella causa legale in Italia e San Marino per legittimare il pieno utilizzo del marchio regolarmente depositato e registrato in Italia già dal novembre del 2015 oltre che in altri  50 paesi nel mondo.